sabato 18 febbraio 2012

Il cubismo


Cubismo è un'espressione con cui si è soliti designare una corrente artistica ben riconoscibile, distinta e fondativa rispetto a molte altre correnti e movimenti che si sarebbero successivamente sviluppate. Tuttavia il cubismo non è un movimento capeggiato da un fondatore e non ha una direzione unitaria. Il termine "cubismo" è occasionale : nel 1908 Matisse osservando alcune opere di Braque composte da "piccoli cubi" le giudicò negativamente, e Louis Vauxcelles l'anno dopo le chiamò "bizzarrie cubiste". Da allora le opere di Picasso , Braque e altri vennero denominate cubiste.
Nel cubismo si possono individuare quattro tappe:
  • Cubismo formativo (1907-1909): la fase che quasi precede il reale cubismo; i volumi e lo spazio sono semplificati e resi come fossero solidi geometrici
  • Cubismo analitico (1909-1912): considerato la prima vera e propria fase del cubismo; nel cubismo analitico gli oggetti vengono guardati da vari punti di vista, sopra, sotto, dentro, fuori, di profilo e rappresentati contemporaneamente sulla tela. Il colore perde il suo valore descrittivo diventando neutro e non c'è più distinzione tra figura e sfondo.
  • Cubismo sintetico (1912-1921): è la seconda fase del cubismo; ed è anche la più lunga (8 anni) si passa dall'analisi delle forme dai vari punti di vista ad una sintesi di ciò che l'artista vede.
Vengono introdotti nell'opera elementi concreti quali pezzi di carta da giornale, spartiti musicali e materiali vari.
  • Cubismo orfico (1921- 1925): Grazie allo studio tenace di Picasso e Braque, vennero gradualmente formandosi i principi fondamentali del cubismo, primo fra tutti quello della rinuncia alla rappresentazione diretta degli oggetti che vanno ricreati, dopo essere stati scomposti negli elementi costitutivi, mediante un'operazione per cui la pittura, appropriandosi dei metodi della scienza, diviene strumento conoscitivo e si rivolge direttamente all'intelletto, senza passare attraverso impressioni essenzialmente fisiche. Il pittore cubista cerca di rappresentare simultaneamente sulla tela diversi aspetti del medesimo oggetto, ovvero ciò che conosce dall'oggetto stesso, piuttosto che l'immagine che gli giunge attraverso l'organo visivo.

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